Mc 13, 24-32
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo. Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».
Il capitolo 13 del Vangelo secondo Marco – in parallelo al capitolo 24 di Matteo e al capitolo 21 di Luca – riporta il cosiddetto discorso apocalittico di Gesù, nel quale il Maestro profetizza avvenimenti relativi alla prossima distruzione del Tempio (in effetti accaduta al tempo della presa di Gerusalemme da parte dei Romani, nel 70 d.C.) e al compimento escatologico della storia della salvezza. In relazione alla fine dei tempi, il Signore ci esorta alla vigilanza orante, per non lasciarci sorprendere e farci trovare impreparati. Così ci ammonisce: dobbiamo stare attenti ai segni dei tempi poiché, come lo spuntare delle foglie sul fico annuncia l’estate, così i segni indicati da Gesù – nella versione di Matteo: lo sconvolgimento delle potenze naturali, il falso profetismo, le guerre e le persecuzioni contro la Chiesa – ci faranno capire quando gli ultimi tempi sono ormai prossimi. Se guardiamo bene alla presente situazione del mondo e della Chiesa, è difficile negare che questi segni si stiano già manifestando, e in modo rapidamente crescente. Occorre dunque accogliere il monito di Gesù e, senza indugi, lavorare alla propria personale conversione, puntando alla salvezza dell’anima. Un buon proposito, alla luce di questa pagina evangelica, potrebbe essere l’impegno di fare quanto prima una santa confessione dei propri peccati…