In questo giorno siamo invitati dal Signore a meditare e fare nostro il momento della Sua Trasfigurazione.
Gesù sul Monte Tabor si mostra in tutta la Sua maestà e gloria, il Padre onora e glorifica il Figlio Suo, affermando la Sua divina Figliolanza e invitandoci ad ascoltarLo.
È ascoltando gli insegnamenti del Signore, nutrendoci della Sua Parola e del Suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità e seguendo i Suoi precetti che avremo la Vita.

Con la Sua Trasfigurazione, il Signore rinfranca il cuore dei discepoli e anche il nostro, perché la grande umiltà con cui Egli operò la nostra Redenzione, non fosse per noi motivo di scandalo, ma di gloria. La Passione e morte di Gesù sarebbero state una grande prova per gli apostoli ancora deboli e impauriti, poi fortificati dallo Spirito Santo.

Lungo tutta la sua vita terrena, Gesù mantenne celato il suo splendore soprannaturale, conducendo durante la sua infanzia una vita nascosta, e poi afflitta e disprezzata, fino ad affrontare una morte amara e ignominiosa, dove dimostrò tutto il Suo Amore per noi.

Sul monte Tabor invece, Egli manifestò tutto lo splendore della sua gloria, perché i suoi discepoli che lo avrebbero visto patire e morire tra le umiliazioni, non cadessero nella disperazione e nell’angoscia profonda, ma si ricordassero delle sue grandi opere.
Ugualmente noi, che stiamo percorrendo il cammino della Croce assieme a Lui, traiamo consolazione e forza nel contemplare il Signore glorioso, assaporando un’anticipazione della gioia celeste.

Gesù scelse Pietro, Giovanni e Giacomo come testimoni sul Tabor e nel Getsemani, perché divenissero modello per gli altri apostoli e discepoli e per tutti noi.

Essi infatti, ebbero un ruolo importante nella manifestazione di Gesù nel mondo: Pietro, l’Apostolo che per rivelazione del Padre riconosce Gesù come “il Cristo, il Figlio del Dio vivente”, al quale Gesù affida la guida della Chiesa e il potere di legare e sciogliere le cose in terra e in Cielo, ci insegna a riconoscere il Cristo Salvatore del mondo;

Giovanni, l’apostolo prediletto di Gesù per il suo cuore puro e fedele a Dio, che riceverà il privilegio di posare il capo sul Cuore del Salvatore, conoscendone l’immenso Amore e divenendo per la sua purezza e amabilità modello per tutti i sacerdoti, ci insegna ad avere un cuore puro e lontano dal peccato;

Giacomo, primo apostolo martire, al quale Gesù preannunciò che avrebbe bevuto del Suo calice, e che sarebbe stato battezzato del Suo stesso battesimo (Mc 10,39), ci insegna ad essere fedeli a Dio fino alla morte, anche a costo del martirio pur di non rinnegarlo.

Anche noi dobbiamo “trasfigurarci” in Cristo Gesù, ovvero cambiare il nostro aspetto rispecchiandoci in Lui, per essergli in tutto simili e per progredire nella via della santità.
Ricordiamoci del momento in cui Gesù si avvicina ai tre apostoli caduti con la faccia a terra: “Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo”.

Questo è ciò che deve imprimersi nei nostri cuori: dalla miseria e bassezza della nostra umanità, è solo lasciandoci avvicinare e toccare da Gesù, volgendo a Lui i nostri occhi, che comprendiamo che Egli deve riempire tutta la nostra vita. Mentre tutto il resto passa, Gesù è il faro che i nostri occhi non devono mai perdere di vista.

(di Maria Bigazzi)