Il 31 gennaio la Chiesa fa memoria di un santo che cambiò la vita di molti ragazzi, e che ancora oggi accompagna tanti nel cammino spirituale. Don Bosco, il santo dei giovani, che si spese fino all’ultimo per i suoi ragazzi, salvandoli dalla strada e indicando loro quella che conduce al Cielo. Non c’era difficoltà o imprevisto che non affrontava con piena fiducia e abbandono a Dio, chiedendo sempre l’intercessione della Vergine Ausiliatrice, alla quale affidava tutti i suoi giovani. La Madonna accompagnò Giovanni fin dalla tenera età. Tanti sono gli episodi che dimostrano il particolare rapporto tra quel bambino, su cui il Signore aveva grandi progetti, e il Cielo.
E così, mettendo in pratica la frase che da sacerdote ripeteva ai suoi, “Non rimandate al domani il bene che potete fare oggi, perché forse domani non avrete più tempo”, san Giovanni Bosco seminò tanti buoni semi negli animi di coloro che incontrava, spendendosi instancabilmente per il Signore e per i fratelli, soffrendo e offrendo ogni prova, sofferenza, fatica, e anche incomprensione da parte di molti che lo ostacolavano nel suo ministero.
A dover colpire è la devozione e l’attenzione che il santo aveva nei confronti dell’Eucaristia che assieme alla Vergine Maria e al papa, costituivano quei pilastri che mai devono mancare nella vita di un buon cristiano.
Ai suoi ragazzi che durante il colera andavano a soccorrere i malati lungo le vie, don Bosco così diceva: “Causa della morte è senza dubbio il peccato. Se voi vi metterete tutti in grazia di Dio e non commetterete alcun peccato mortale, io vi assicuro che nessuno di voi sarà toccato dal colera; ma se mai qualcuno rimanesse ostinato nemico di Dio, e, quel che è peggio, osasse offenderlo gravemente, da quel momento io non potrei più essere garante né di lui, né per qualunque altro della Casa”.
Ed è con questa piena fiducia in Dio che ne lui ne i suoi ragazzi si ammalarono, perché protetti dallo “scudo” della Confessione e della Comunione.
Si spese sempre per i suoi ragazzi, insegnando loro a lasciare il peccato per aprire il cuore a Dio. Molti di loro divennero esemplari, e alcuni – come Domenico Savio – santi. Per loro don Bosco era davvero un padre, sempre pronto ad accogliere, istruire e quando necessario ammonire, per il loro bene, rimanendo a disposizione anche la notte affinché chi si trovava in peccato mortale potesse riconciliarsi con Dio.
Impariamo da questo santo la docilità verso la divina Provvidenza, l’amore verso l’Eucaristia e la Chiesa, l’impegno verso i giovani, tanto bisognosi di guide che li conducano dove solo si trova la vera felicità. Che san Giovanni Bosco interceda per noi e per la nostra gioventù.