Mc 12, 28-34
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come sé stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Interrogare Gesù, Verbo e Sapienza incarnata, sulla Legge di Dio è un po’ come se interrogassimo sui Promessi Sposi… Alessandro Manzoni, che ne è l’autore! Eppure il Signore, con pazienza e umiltà, risponde allo scriba che lo interroga, indicando l’essenza della Legge nel duplice comandamento dell’amore: amare Dio sopra ogni cosa e il prossimo come sé stessi. Quando si dice di amare Dio “sopra ogni cosa”, non si tratta di sfumature, bensì di una differenza essenziale. Perché Dio, in quanto Padre e Creatore, ha diritto di essere amato dall’uomo prima di ogni altra creatura. Non si devono perdere le differenze, altrimenti ne andrebbe anche dell’amore per il prossimo. Poiché, infatti, il cuore dell’uomo è ferito dal peccato originale, le riserve di amore sono fragili e inconsistenti, di certo non sufficienti per amare il prossimo a dovere. Ma, attingendo amore dal Cuore di Dio che è Amore per essenza, allora troveremo sempre amore, pace, gioia e serenità da donare al nostro prossimo. Ecco perché l’ordine e le priorità vanno rispettate, per ragioni di giustizia (riguardo a Dio, che “merita” di essere amato per primo e più di ogni altri) e di carità (nei confronti del prossimo, oltre che di sé stessi).