Gv 6, 60-69
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: “Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?”. Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: “Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono”. Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: “Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre”. Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: “Volete andarvene anche voi?”. Gli rispose Simon Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”.

Non era facile accettare di seguire Gesù, durante la Sua vita pubblica, perché i gesti che compiva e le parole che diceva andavano ben aldilà di ogni umana aspettativa. La vita stessa del Messia era un continuo rimettere in discussione le credenze di Israele, spiazzando interlocutori e avversari con una sapienza e un’autorità che non trovavano eguali e, anzi, ne rivelavano chiaramente l’identità divina. Al termine del lungo, complesso e affascinante discorso sul proprio Corpo come Cibo di vita eterna, Gesù si rende conto che molti non vogliono aprire il cuore e accogliere una Verità così alta che non può che essere oggetto di fede, ma non di comprensione razionale esaustiva. Perché la misura della ragione umana è troppo limitata e la sua natura essenziale è di riconoscere che ci sono molte realtà che ne superano la capacità di intellezione, come ci insegna Blaise Pascal (1623-1662). A questo punto, fedele alla Verità che è venuto ad annunciare, Gesù sceglie di mettere alle strette i Suoi stessi apostoli, chiedendo loro se preferiscano andarsene, visto che ormai molti discepoli lo avevano abbandonato. L’intervento di Pietro, dettato dal cuore più che dalla ragione, è decisivo: da chi altri potrebbero andare? “Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”. Una chiusura illuminante, perché conferma che prima occorre l’adesione della fede – “noi abbiamo creduto”, dice Pietro – e soltanto dopo questa permette di entrare più in profondità nel mistero che si desidera comprendere: “…e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”. Se credi davvero in Gesù, accogli per fede e con cuore lieto e docile qualsiasi cosa ti dica o ti chieda.