Al termine di una settimana di esercizi spirituali tenuti da mons. Giovanni D’Ercole, presso la nostra Comunità delle Sorelline del Cuore Eucaristico di Gesù, sabato 18 maggio 2024 abbiamo rinnovato i voti e le promesse di castità, povertà e obbedienza.
Per alcune di noi è il terzo anno consecutivo di rinnovo: la prima volta li abbiamo fatti nella cappellina dell’Apparizione a Fatima (PT), il 30 giugno 2022 – luogo dove è nata la nostra comunità il 10 ottobre del 2020 – il secondo anno presso la cappellina del Santuario dell’Amore Misericordioso (di Madre Speranza di Gesù) a Collevalenza (PG), e il terzo anno nella cappella privata della nostra Casa Comunitaria a Borgo San Martino (AL). Tutti e tre gli anni sempre nelle mani di Mons. Giovanni D’Ercole che con affetto e premura è vicino alla nostra comunità.
Noi Sorelline viviamo i voti evangelici consapevoli che sono un dono che fa circolare in noi anzitutto la grazia del Battesimo. Sono come dei canali che portano l’acqua dalla fonte agli angoli più estremi del giardino. È possibile, infatti, accostare i 3 voti alle 3 virtù teologali:
l’obbedienza è legata alla Fede, cioè abbandono totale nelle mani di Dio. Viverla significa far diventare la propria vita un’offerta gradita a Dio perché totalmente spossessati di sé stessi; la povertà rimanda alla speranza che libera dall’ansia di ricercare certezze per il domani sfuggendo dal vivere il presente. Se rubiamo l’oggi per preoccuparci del domani, si vive in una costante ricerca di qualcosa che impedisce la gioia. Frutto della povertà, infatti, è la gioia.
Infine, dal vivere l’obbedienza come liberazione dalle proprie aspettative, accogliendo la realtà così com’è amandola senza pretese; la povertà come riconoscimento della verità della nostra dipendenza da Dio in ogni momento; scaturisce come conseguenza il terzo voto, quello della castità che esprime la carità. Solo un cuore liberato, pieno di gioia è capace di amare tutti in modo puro e disinteressato.
Fare i voti, come ci è stato ricordato, non significa fare qualcosa in più, ma semplicemente essere ciò che già siamo: vivere amati capaci di amare. Nel vivere il discernimento vocazionale come una verifica di vita consacrata ci pare condizione imprescindibile, e non solo opportuna, quella di fare i voti, dal momento che solo vivendo appieno oggi lo stato di vita che si pensa di abbracciare, lo si potrà scegliere come definitivo domani, in modo consapevole e libero.
Giacché il 18 maggio la nostra comunità ricordava la nascita di Giovanni Paolo II (1920-2005), scelto come patrono della comunità, non potevamo non ringraziare in modo speciale anche la nostra patrona della comunità, la Beata Chiara Luce Badano (1971-1990). Ci siamo così recati sulla sua tomba presso il cimitero di Sassello (SV), e insieme ai voti rinnovati in mattinata, abbiamo riconfermato anche il nostro SÌ al progetto d’amore che Dio Padre ha in serbo per ciascuna di noi. “Sì” deciso, senza la pretesa di comprendere ogni dettaglio, ma solo con la disposizione ad accogliere qualsiasi chiamata di Dio e aderire totalmente alla Sua volontà. Proprio sull’esempio di Chiara Luce che, quando scoperta l’irreversibilità della malattia, dopo aver vissuto quei venti minuti intensi di battaglia interiore, prese fermamente la decisione di essere nella gioia in piena adesione alla volontà di Dio, affermando di sentirsi avvolta in uno splendido disegno, poiché “se lo vuoi Tu Gesù, lo voglio anch’io”.
Una bella conferma di quanto Chiara Luce abbia gradito il nostro pellegrinaggio ci è venuta dall’aver incontrato sua mamma nella Chiesa della Santissima Trinità, dove la Beata ricevette il battesimo. La signora Teresa Badano ci ha incoraggiate a proseguire nel cammino intrapreso affidando in modo particolare la nostra comunità all’intercessione della figlia.