È ormai trascorso un anno dal mio ingresso nella comunità delle Sorelline del Cuore Eucaristico di Gesù: il 31 gennaio 2023, io e la sorellina Maria abbiamo fatto la promessa di castità durante la santa Messa. Ho fatto il passo decisivo per entrare in comunità in seguito al ritiro vocazionale del dicembre 2022, tre giorni di raccoglimento in cui abbiamo meditato la Parola di Dio e le figure di tre donne dell’antico testamento: Rut, Ester, Giuditta, che racchiudevano in sé il titolo “Ti farò mia sposa per sempre”, sintesi delle loro missioni vocazionali e del desiderio di Dio nei confronti dell’anima. Il ritiro mi ha aiutato a discernere sempre più la volontà di Dio su di me, lasciandomi guidare dalla Sua Parola e da ciò che essa ha suscitato nel mio cammino di fede.
L’esempio di Rut che sceglie di non abbandonare Noemi – prova questa di amore verginale – ci insegna come le apparenti infecondità sono proprio quelle attraverso cui Dio lavora e fa crescere; la vicenda di Ester ci ha insegnato che nel momento di massima solitudine bisogna confidare pienamente e fiduciosamente nel Signore e che è conveniente rischiare di perdere vantaggi e privilegi, scegliendo di restare fedele al Signore; Giuditta facendo la scelta di vedovanza, sposa la sua anima con Dio perché vuole appartenere solo a Lui, al Quale ha donato la sua vita non per una missione egoistica, ma per il popolo. La meditazione biblica su Rut, Ester e Giuditta, mi ha aiutato a fare un passo avanti nel cammino alla sequela di Gesù, fortificandomi nella mia risposta a Dio.
Questo anno comunitario appena trascorso è stato molto intenso, ricco di momenti significativi, con un ritmo di preghiera costante e instancabile in modo meraviglioso, tutta davanti a Gesù Eucarestia che è il centro e il fine di tutto il nostro fare ed essere. Stare davanti a Gesù Eucarestia è un’esperienza difficile da descrivere, però possiamo ben dire ciò che produce in noi, quali effetti fa nascere nei nostri cuori e nelle nostre vite: guarigione, pace e consolazione. Il contemplare il Volto di Gesù sin dal primo mattino è il motivo che ci spinge ad andare da Lui appena alzati; quel sacro silenzio nasce da Gesù che ci parla e ci invita ad adorarLo, lodarLo e a intercedere.
Ho sperimentato sin dai primi giorni come il semplice stare davanti a Gesù ha fatto nascere in me l’inizio di un percorso di guarigione, di ascolto della Sua voce e di incontro con la Parola di Dio, oltre che nella santa Messa quotidiana. La vita comunitaria è un’esperienza edificante e costruttiva: è bello fare insieme le cose, aiutarsi vicendevolmente, sostenersi nelle difficoltà, condividere, pregare e adorare insieme Gesù.
Un altro momento costruttivo in comunità è la formazione: una volta a settimana ci troviamo assieme per essere formati, anche sul carisma dell’Adorazione Eucaristica. Abbiamo approfondito da poco “Ecclesia de Eucharistia” il documento apostolico di Giovanni Paolo II sul mistero dell’Eucarestia, culmine e fonte della vita cristiana. Viviamo inoltre l’esperienza dell’accoglienza, uno dei carismi della comunità, che ci dà l’occasione di conoscere altre ragazze in discernimento vocazionale, condividendo assieme l’esperienza comunitaria.
In comunità non esiste il termine noia: è la vita che ognuno – famiglie e singoli – sono chiamati a vivere, perché poter condividere insieme un cammino di fede, stare alla presenza di Dio e fare ogni cosa in Sua funzione, scandire la giornata di preghiera davanti a Gesù Eucarestia, essere piccola porzione di Chiesa che intercede ai piedi del Signore per i bisogni della Chiesa e per l’intera umanità, è un grande dono di Dio.
Vivere in comunità ci fa sentire custoditi e amati, strumenti di intercessione per coloro che sono nel mondo, e ci ricorda che anche noi viviamo nel mondo ma senza appartenervi, come pellegrini in terra protesi verso il posto che Gesù ci ha preparato in Cielo, nell’attesa di incontrare lo Sposo delle nostre anime che ha donato per noi la Sua vita sulla Croce. Ringrazio la Santissima Trinità e la Vergine Maria per il dono di questa esperienza di vita comunitaria e per il dono di ciascuna sorellina e di Diego. Spero e prego di camminare sottomessa con gioia alla volontà di Dio secondo i doni della Sua grazia!